martedì 12 giugno 2012

[GrilliromaniIT] Il mio voto va rispettato, fuori l'Acqua dal Comune di Roma.



In questi giorni è in atto una gravissima forzatura democratica nel Consiglio Comunale di Roma, finalizzata a vendere Acea nonostante tutto e tutti. 
E' qualcosa che ci riguarda tutt* perchè in gioco c'è la democrazia stessa, quindi facciamo girare il più possibile il comunicato e i video, e facciamo in modo di essere in tanti domani alle 10:00 a far sentire la nostra voce in Campidoglio.
 
A domani,
Federica

---------------------
Il Consiglio Comunale a porte chiuse: ennesimo scempio alla democrazia

Ieri in Campidoglio abbiamo assistito alla totale sospensione di tutte le più elementari regole democratiche che dovrebbero essere garantite nella gestione della cosa pubblica. Sono almeno quattro gli scempi di democrazia di cui siamo stati testimoni.

Il primo scempio è quello a cui assistiamo ormai da settimane: l'ostinata volontà del Sindaco Alemanno e della sua maggioranza a voler vendere il 21% di Acea in barba al milione e duecentomila romani e ai ventisette milioni di italiani che un anno fa, grazie al referendum, hanno scelto una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico.

Il secondo scempio è stata la costante e scandalosa forzatura dei regolamenti dell'organo di cui i consiglieri capitolini fanno parte. Si tenta con ogni stratagemma di aggirare e ingannare le regole del Consiglio Comunale, prima cercando di impedire la partecipazione del pubblico, poi rimandando la discussione degli ordini del giorno presentati dalla minoranza a quando la vendita di Acea sarà già stata discussa, infine approfittando della confusione (e qui si giunge al punto più basso della storia del Consiglio Comunale romano) per far passare la proposta della maggioranza con una votazione avvenuta in piena rissa e che presenta forti dubbi di legittimità.

Il terzo scempio è l'aggressione fisica del pubblico che aveva pacificamente e giustamente occupato l'aula per denunciare la totale follia di quanto stava avvenendo. Travolti da italico ardore e nostalgie giovanili i consiglieri di maggioranza si sono scagliati contro i colleghi dell'opposizione e contro gli attivisti del Coordinamento Romano Acqua Pubblica.

Il quarto scempio è di oggi ed è la scandalosa decisione di far svolgere il Consiglio comunale di domani a porte chiuse: un affronto alla partecipazione dei cittadini all'amministrazione, un modo per scaricare sui cittadini presenti in aula il pietoso spettacolo offerto dai consiglieri di maggioranza fatto di risse, sgambetti e palesi irregolarità.

Noi non assisteremo alla palese e duratura mortificazione della democrazia. Non accettiamo la logica violenta ed arrogante di certi consiglieri. Non rinunceremo alla presenza in Consiglio che è nostro diritto e dovere civico. Noi torneremo in Campidoglio, pacifici ma determinati per dire che l'acqua non si vende e che Acea deve tornare pubblica.

_




Nessun commento:

Posta un commento