Caro Severgnini, in questi giorni a casa mia a Bruxelles ricevo un sacco di volantini elettorali sulle prossime elezioni in Italia e se c’è una cosa che che tutti i candidati sembrano avere in comune è quella non aver capito quali sono le necessità e le reali preoccupazioni degli italiani che vivono all’estero.
Alcuni candidati ci trattano come gli emigranti dell’inizio del secolo scorso, immancabili frasi fatte come “impegno nel valorizzare la lingua e la cultura italiana”...
,,,,,Non uno che parla dei veri problemi: perché io cittadino italiano residente all’estero devo pagare l’IMU per il mio unico immobile posseduto in Italia, come seconda casa? Lasciando oltretutto la decisione ai comuni che mi applicano un’aliquota IMU stratosferica senza che io usufruisca dei servizi comunali? Senza contare l’impossibilità di accedere al credito per ristrutturare il detto immobile, in Italia rifiutato perché residente all’estero e nel paese di residenza rifiutato perché l’immobile si trova in Italia.
E che dire delle difficoltà di avere un’assistenza medica in Italia per anche per i casi non urgenti, quando si desidera essere operati vicino ai propri cari? E le doppie tassazioni sulle pensioni? Alla fonte e dal fisco italiano? Niente!
E ancora, le difficoltà per gestire le fatture e altre pratiche con fornitori di gas e elettricità che hanno solo numeri verdi impossibili da chiamare dall’estero.
Ho l’impressione che molti candidati siano paracadutati dall’alto e che non sappiano nulla delle nostre reali difficoltà; infine vorrei proprio sapere perché in Italia si è ossessionati dalla legge sulla privacy persino quando si ricarica il cellulare, ma il mio indirizzo di casa è finito in mano a persone che neanche conosco.
Giovanni Battista Fiore, fiorgioba@hotmail.com
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