sabato 2 febbraio 2013 / Laura Boldrini
Negli ultimi cinque anni sono spesso andata in Grecia
per lavoro. In questo paese, infatti, entrano migliaia di richiedenti
asilo e migranti che poi si spostano altrove in Europa. Ogni volta
notavo come il crescente livello di privazioni imposto al popolo greco e
gli enormi sacrifici richiesti non producessero riscontri positivi
sull’economia del paese. Anno dopo anno, la ricetta imposta dalla
troika, basata su tagli degli stipendi, della spesa sociale, su tasse
aggiuntive e licenziamenti, su un vero e proprio “spargimento di lacrime
e sangue”, ha messo in ginocchio un paese, lo ha impoverito
drasticamente, noncurante del costo sociale.
Oggi i greci sono senza risorse e soli. Non possono neanche permettersi di andare in ospedale perché costa cinque euro farsi ricoverare. Allora fanno la fila davanti agli ambulatori delle associazioni mediche nate per assistere i migranti. Da quando il governo ne ha autorizzato la vendita nei supermercati, molti si adattano persino a mangiare cibi scaduti che costano di meno, come evidenziato nel commento di Galli della Loggia oggi sul Corriere della Sera.
Ma questa situazione veramente drammatica – tanto più che colpisce la culla della nostra civiltà – non suscita tra i cittadini europei, né sdegno né solidarietà. Neanche in Italia. Siamo tutti anestetizzati e concentrati sui nostri problemi. Eppure le misure che Monti propone si basano sullo stesso approccio di austerity che grava sui ceti medi e bassi e non prevede misure mirate alla crescita. Dunque, dobbiamo svegliarci da questo torpore anche nel nostro interesse. Ora, prima che sia troppo tardi.
Oggi i greci sono senza risorse e soli. Non possono neanche permettersi di andare in ospedale perché costa cinque euro farsi ricoverare. Allora fanno la fila davanti agli ambulatori delle associazioni mediche nate per assistere i migranti. Da quando il governo ne ha autorizzato la vendita nei supermercati, molti si adattano persino a mangiare cibi scaduti che costano di meno, come evidenziato nel commento di Galli della Loggia oggi sul Corriere della Sera.
Ma questa situazione veramente drammatica – tanto più che colpisce la culla della nostra civiltà – non suscita tra i cittadini europei, né sdegno né solidarietà. Neanche in Italia. Siamo tutti anestetizzati e concentrati sui nostri problemi. Eppure le misure che Monti propone si basano sullo stesso approccio di austerity che grava sui ceti medi e bassi e non prevede misure mirate alla crescita. Dunque, dobbiamo svegliarci da questo torpore anche nel nostro interesse. Ora, prima che sia troppo tardi.
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