....Alla vigilia d’elezioni politiche importantissime per il nostro futuro, la posizione dei Connazionali all’estero resta marginale ed affrontata in modo incoerente alle reali necessità di chi ha dovuto lasciare l’Italia per cercare altrove un futuro migliore. Prima di tutto, ci sembra indispensabile intervenire sulle manovre fiscali che, ancora una volta, coinvolgono i nostri lavoratori nel mondo. Del resto, chi ha la ventura di vivere nella Penisola, non è neppure messo a conoscenza del doppio regime impositivo in essere per i Confratelli che vivono altrove. La stessa rappresentatività, sulla quale avevamo fatto conto, è più formale, che sostanziale. CGIE ( Il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero) , istituito con Legge 6 novembre 1989 n. 368 (modificata dalla Legge 18 giugno 1998, n. 198) e disciplinato dal regolamento attuativo di cui al D.P.R. 14 settembre 1998, n. 329, è organo di consulenza del Governo e del Parlamento sui grandi temi di interesse per gli italiani all'estero.) e COMITES (Istituiti nel 1985, i Comites sono organismi rappresentativi della collettività italiana, eletti direttament dai connazionali residenti all'estero in ciascuna circoscrizione consolare ove risiedono almeno tremila connazionali iscritti nell’elenco aggiornato di cui all’art. 5, comma 1, della Legge 459/2001....
...In circoscrizioni ove risiedono meno di tremila cittadini italiani i Comitati possono essere nominati dall'Autorità diplomatico-consolare, restano cattedrali nel deserto che, tra l’altro, hanno un costo e sempre meno riscontri pratici. Si scrive tanto di Federalismo, ma nessuno, neppure in questa sofferta Campagna Elettorale, si è ben guardato d’accennare a Centri d’Accoglienza Regionali per l’assistenza degli italiani in fase di “rientro”....
Antonio Peragine
direttore@corrieredipugliaelucania.it
www.corrieredipugliaelucania.it
www.crate.it
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