18.12.2014
Montenegro » Agenzia Balcani
per gentile concessione dell'Osservatorio Italiano
Podgorica - Grazie ad un'operazione congiunta dell'Amministrazione di polizia del Ministero degli Affari Interni - Settore della polizia criminale, in cooperazione con l'Agenzia statunitense Drug Enforcement Administration (DEA) e la Polizia della Romania, è stata portata a termine un'operazione con coordinamento internazionale per il contrasto al traffico di armi, che ha portato all'arresto di due cittadini rumeni ed un italiano sul territorio del Montenegro. Nel corso della conferenza stampa del responsabile dell'Ufficio Interpol di Podgorica, Dejan Djurovic, è stato reso noto che gli Ufficiali della polizia montenegrina hanno arrestato lunedì 15 dicembre i cittadini rumeni Cristian Vintila (44) e Virgil Flaviu Gergoescu (42), e martedì 16 Massimo Romagnoli (43), cittadino italiano ed ex deputato, procedendo sulla base del mandato d'arresto emesso dall'Interpol di Washington.
L'accusa è stata formulata dal Tribunale distrettuale del Distretto Sud di New York, per i reati di associazione a delinquere per l'omicidio di ufficiali e dipendenti degli Stati Uniti, e associazione a delinquere per fornire supporto materiale o risorse per conto di una organizzazione terroristica straniera. Gli imputati sono infatti accusati di essere parte di un'organizzazione criminale destinata al traffico internazionale di armi, allo scopo di vendere grandi quantità di armi militari all'organizzazione terroristica delle Forze armate rivoluzionarie della Columbia FARC, destinate a colpire mezzi e cittadini americani in Columbia. come riportato dall'accusa, hanno tentato di vendere armi pesanti, tra cui pistole e missili, a persone che credevano fossero collegate ad un gruppo terroristico. Come riportato nel mandato d'arresto internazionale dell'Interpol Washington (vedi allegato PDF) i sospettati sono stati oggetto di indagine tra maggio e ottobre di quest'anno, come membri di un'organizzazione criminale per la vendita di armi, tra cui mitragliatrici e missili anti-aereo.
Dopo una serie di conversazioni telefoniche e incontri monitorati - in particolare a Bucarest eTivat - Vintila, Romagnoli e Georgescu hanno deciso di vendere armi a "clienti confidenziali" che si presentavano come fornitori della FARC, ma erano in realtà agenti DEA sotto copertura. I presunti acquirenti hanno esplicitamente dichiarato ai propri interlocutori che le armi erano destinate all'organizzazione FARC e che sarebbero state utilizzate contro obiettivi americani, quindi contro cittadini, aerei ed elicotteri americani. Vintila e Georgoescu hanno esibito dei veri e propri cataloghi della merce disposta a fornire, mentre Romagnoli ha accettato di fornire la documentazione europea per il trasporto. Le forze di Polizia montenegrina hanno collaborato per diversi mesi ad un'azione coordinata, in comunicazione permanente con il Dipartimento per le operazioni speciali della DEA a Washington, dell'Ufficio della DEA di Roma e della Polizia della Romania. Le attività della polizia montenegrina sono state svolte in cooperazione con la Procura Suprema statale - Dipartimento per la lotta contro la criminalità organizzata, corruzione, terrorismo, e crimini di guerra e il Tribunale Supremo a Podgorica. Gli arrestati sono adesso in stato di fermo e, in base all'atto d'accusa elaborato in conformità alla legislazione statunitense, sono in corso le attività di loro estrazione negli Stati Uniti. Secondo indiscrezioni dell'Osservatorio Italiano, sarà inoltrata la richiesta di estradizione per Massimo Romagnoli, che sarà sottoposto a processo negli Stati Uniti, rischiando una condanna all'ergastolo.
http://osservatorioitaliano.org/read/131590/montenegro-accuse-per-traffico-di-armi-contro-romagnoli-pronta-estradizione-in-usa
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