martedì 13 settembre 2011

TERRORISMO ECONOMICO:La farsa dell’emergenza economica!


Il potere dei mercati finanziari è un potere violento, imposto con la forza del terrorismo mediatico, amplificato da stuoli di servitori, al punto di assumere connotati metafisici.

Le società di rating ne rappresentano il braccio armato. La manovra finanziaria votata in questi giorni in Italia, non dissimile da quelle promulgate in Islanda, Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna, é semplicemente l’offerta votiva: garantisce infatti che i debiti contratti dallo Stato Italiano per far fronte ai perversi effetti della crisi economica causati dagli stessi mercati finanziari verranno onorati.


I mercati finanziari sono oggi il cuore stesso del comando capitalistico, rappresentano ciò che nell’epoca fordista era la grande impresa manageriale manifatturiera: sono, in altre parole, la controparte sociale ed economica, che gestisce e indirizza i meccanismi di sfruttamento del lavoro e della vita....Negli ultimi trent’anni, in concomitanza con il processo di estensione continua dei mercati finanziari (finanziarizzazione), i mercati finanziari sono quelli che più si sono concentrati in poche mani...Oggi, non più di dieci Società d’intermediazione mobiliari (il cui acronimo, comunemente utilizzato – Sim – richiama, in modo ovviamente del tutto accidentale, quello di Stato Imperialista delle Multinazionali, usato dalle Brigate Rosse negli anni ‘70) controllano tra il 60% e il 70% del totale dei flussi finanziari in circolazione e il cui ammontare in valore è pari a circa 12 volte il Pil mondiale. Il restante 30-40% è in massima parte detenuto da banche e assicurazioni (oggi sempre più interrelate con le stesse Sim) e da Stati sovrani (quali Cina, India, paesi europei, ecc.) . La quota di attività finanziarie mondiali detenuto da singoli risparmiatori è risibile e irrilevante.

Più è consistente il debito estero di uno Stato, tanto minore è la sua effettiva sovranità nazionale. Come afferma una ricerca dell’Adusbef (http://www.adusbef.it/download.asp?Id=8134&r=1) sui detentori di titoli di stato italiani (elaborazioni dati Bankitalia): “L’enorme debito pubblico italiano è nei portafogli di banche, assicurazioni ed altre istituzioni finanziarie estere per l’86,34 per cento, contro il 13,66 per cento in mano alle famiglie”

(*)estratto ...di Andrea Fumagalli professore associato di Economia all'Università di Pavia

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