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Da alcuni giorni Altamura ha messo a disposizione di Wikileaks uno dei suoi server realizzando quello che tecnicamente si chiama «mirror», cioè uno specchio che rilancia in rete i cablogrammi del Dipartimento di Stato.
«Pur se sono stato tra i primi, in realtà ad oggi i mirror sono già 748 in tutto il mondo - si schermisce Michele Altamura - però sono felice di contribuire nel mio piccolo alla difesa della libertà di espressione di Assange, che sostengo pur non convidendo fino in fondo il senso della sua operazione».
Altamura è il fondatore di Etleboro. com, una Ong con sede a Banja Luka (nella repubblica Srpska) che raccoglie e diffonde in rete informazioni, documenti e analisi. Una piccola Wikileaks? «Non esageriamo - risponde - però qualche scoop lo abbiamo fatto anche noi». Come aver anticipato di oltre un anno l’esistenza della «Santa alleanza balcanica», una micidiale coalizione tra mafia serba e ‘ndrangheta calabrese poi scoperta ufficialmente dalla magistratura milanese poche settimane fa.
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