sabato 30 aprile 2011
CASA E BOTTEGA DI BERLUSCA-PALAZZO CHIGI vs MILAN
mercoledì 27 aprile 2011
Napolitano (uber alles)si fa trascinare in questa arrogante politica di interessi di parte.
.....nel ricordo delle lotte di liberazione e del 25 aprile, di non poter restare indifferenti di fronte al rischio che vengano brutalmente soffocati movimenti comunque caratterizzati da una profonda carica liberatoria!
Anche Emergency critica il governo italiano che "continua a delinquere contro la Costituzione e sceglie la data del 25 aprile per precipitare il Paese in una nuova spirale di violenza".
martedì 26 aprile 2011
PUTIN TELEFONA A BERLUSCA, "CHI HA DATO IL PERMESSO DI UCCIDERE GHEDDAFI?"
lunedì 25 aprile 2011
il coraggio della mamma di Vik....ma Napolitano.... accoglie altre salme...
Assenza totale del nostro governo nazionale a questa cerimonia. Ci inquieta ma non ci sorprende più!...e la sinistra tace...
domenica 24 aprile 2011
24 aprile 2011,in ricordo di Vik:Al funerale non riusciremo a leggerlo, ma vorremmo condividere lo stesso con tutti(Fiorella e Filippo)
Il mio è un intervento personale, e quindi parlo a titolo individuale
(anche un po’ per conto di Fiorella, di cui sono il compagno).
Mi chiamo Filippo e faccio il medico di famiglia a Varese.
Quando è morto Pier Paolo Pasolini, il 2 novembre 1975, io avevo 22 anni. La TV ha dato
l’ annuncio mentre lavavo due piatti a casa dei miei nonni, e per me è stata come una fucilata.
Dopo 36 anni l’ sms di Alfredo Tradardi, che alle tre del mattino di venerdì 15 aprile mi annunciava la morte violenta di Vittorio, mi ha fatto lo stesso effetto.
Forse per questo mi son tornate poi in mente le parole di Pier Paolo, che nel 74 scriveva, sul Corriere, a proposito delle stragi di stato e della strategia della tensione:
“Io so.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi …
Io so i nomi di coloro che … hanno dato disposizioni e assicurato la protezione…
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste…
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono uno che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’ arbitrarietà, la follia e il mistero.
Perché la ricostruzione della verità … non è poi così difficile.”
Pasolini sapeva benissimo che sarebbe stato ucciso, per aver detto queste cose; dopo tanti anni pure noi possiamo dire che anche noi sappiamo chi lo ha ucciso, senza bisogno di prove né di sentenze, che non verranno mai (né per lui né per Vittorio).
Dopo molti anni, nel 2002, sono andato in Palestina per la prima volta, e son tornato segnato da ciò che ho visto. Da allora mi occupo di questo, per gran parte del tempo che ho libero dal lavoro.
Questo mi ha unito a Vittorio, e questo ora mi spinge a parlare.
Di Vittorio sono stato un amico degli ultimi anni, e gli ho fatto un po’ anche da medico; gli voglio quindi dedicare le parole di un grande medico, poi divenuto scrittore, rimasto centrale nella mia formazione perchè nella sua tesi di laurea, a Parigi nel 1924, diceva:
“Non ha importanza la forma, è la sostanza che conta.
Essa ci mostra il pericolo di voler troppo bene agli uomini.
E’ una vecchia lezione sempre nuova.
Niente è gratuito, in questo basso mondo.
Tutto si espia, il bene, come il male, si paga prima o poi.
Il bene è molto più caro, per forza.”
Cosa ci lega dunque alla Palestina? Provo a dirlo con un aneddoto.
Nel 2004 un gruppo di danza formato da ragazze e ragazzi palestinesi di Bayt Lahm, Betlemme per noi, fece a Varese una tappa della sua tournee; uno dei giovani studenti italiani che assistettero allo spettacolo nel teatro cittadino alla fine chiese: “Perché siete venuti in Italia, cosa vi aspettate?”
Uno di loro ripose: “Gli italiani hanno lottato e si sono liberati dal nazifascismo; per noi voi siete un esempio”; poi i giovani palestinesi cantarono Bella Ciao, in italiano, per i 1200 coetanei presenti, che non ne ricordavano le parole.
Li accompagnai poi in pullman a Milano e, arrivandoci, mostrai loro la “Montagnetta”, quella collina che sta lì, fra Lampugnano e la vecchia Fiera; “vedete, quella è stata formata con tutte le macerie delle case di Milano, cadute, con tanti che ci abitavano, nei bombardamenti del 1943-45. Oggi i milanesi, e anche tanti stranieri che vivono qui, ci vanno a correre, a giocare coi figli, a prendere il sole. 60 anni fa anche noi uscivamo da un disastro, e speriamo che fra pochi anni anche voi possiate costruire una collina con le vostre macerie, e vivere liberi”.
Chissà se davvero potranno vedere quel giorno, quei ragazzi.
Chissà se i palestinesi finiranno annientati o assimilati come gli Indiani d’ America, o i Neri d’ America, che però furono soli contro razzismo e colonialismo?
Oppure se riusciranno a liberarsi perché non sono soli come furono quelli, perchè come i vietnamiti ed i sudafricani hanno dalla loro parte tante e tanti nel mondo, e persino qualcuno come Vittorio?
Ma quando saranno liberi, dopo oltre 60 anni di resistenza, stiamo tranquilli, sapranno ben gestire il loro futuro, anche meglio di noi, che dopotutto di resistenza vivemmo “solo” 2 anni, pur splendidi e fondativi di una nuova convivenza, basata sulla nostra bellissima Costituzione.
Ma come potranno “liberarsi”, i palestinesi?
Nel 2005 170 associazioni della società civile palestinese hanno chiesto a noi, a tutto il mondo, di aiutarli nella loro lotta per la libertà con lo strumento non violento del boicottaggio contro la politica dei governi israeliani.
Vittorio ha fatto di più: nel 2008 è andato nella Gaza assediata con la prima nave che riusciva a rompere un embargo che datava da 50 anni.
E’ arrivato là, ha visto, e non è più riuscito a venir via, con la testa per lo meno.
Anche quando tornava qui, la sua testa restava là.
E là è rimasto, a fare interposizione con l’ ISM, e sapeva benissimo i rischi che correva sfidando ogni giorno, con la sua pipa, i proiettili di chi lo voleva morto.
Fiorella ed io lo abbiamo conosciuto là, quando ci siamo andati nel marzo 2009; avevamo parlato al telefono diverse volte con lui, e spesso ci scrivevamo in rete, ma non ci eravamo mai visti. E’ venuto a incontrarci sotto casa, e al primo momento ci ha colpito il suo aspetto, per noi inatteso, un mix del Chè e di Corto Maltese. Dopo poco ci siamo accorti del suo carattere schivo e un po’ timido, ed abbiamo iniziato a scorgere le ferite nel suo animo: Piombo Fuso era finito da 40 giorni e Vik era segnato da quello che aveva visto e vissuto: 20 giorni di un massacro tecnologico ed impersonale, condotto deliberatamente e scientificamente contro un popolo disarmato, imprigionato, abbandonato da tutti, sotto gli occhi di tutti.
Di lì a poco sono arrivati a Gaza, nell’ albergo di fronte a noi, un gruppo di americani, e fra loro i genitori di Rachel Corrie, che venivano a ricordare la figlia 23enne morta in quei giorni, 6 anni prima, schiacciata da una ruspa israeliana mentre faceva interposizione a Gaza con ISM.
Fiorella ed io eravamo scesi in strada a cercarli, abbiamo chiesto alla prima signora che incontravamo…, ma era proprio lei, Cindy Corrie, che con un sorriso ci ha presentato suo marito Craig. Persone meravigliose, lei e lui, fin dalle prime parole e sguardi, per cui, anche se il nostro inglese era poverissimo, si è stabilita immediatamente con loro una comunione profonda.
Quando poco più tardi è arrivato Vik lo abbiamo subito accompagnato a conoscerli, restando poi in disparte ad osservare quel miracolo di incontro umano che si stava svolgendo sotto i nostri occhi.
E ora che anche Vittorio è morto in modo atroce come Rachel, schiacciato dalla medesima violenza, noi siamo qui a piangerli come nostri figli, nostri fratelli, nostri compagni, con grande dolore.
Se ci pensiamo un attimo, però, vediamo quanto siamo fortunati a far parte anche noi, almeno un po’, della loro stessa umanità.
Grazie, Rachel; grazie, Vittorio. Siete dentro di noi, adesso, e non vi lasceremo più.
sabato 23 aprile 2011
Un pezzo di Italia silenziosa che funziona: L' Università popolare di Roma ....
venerdì 22 aprile 2011
giovedì 21 aprile 2011
mercoledì 20 aprile 2011
AREZZO:Mozione in consiglio provinciale per chiedere verità per Arrigoni
martedì 19 aprile 2011
MAMMA DI VIK,sindaco di BULCIAGO...fa il sindaco a tempo pieno e, credendo fermamente nel concetto politica-servizio, ha rinunciato all'indennita'..
Fa il sindaco a tempo pieno e, credendo fermamente nel concetto della politica-servizio, ha rinunciato all'indennità da Sindaco che viene versata in un fondo di solidarietà, all’interno del bilancio comunale e utilizzata in favore di persone, associazioni, attività sociali e di promozione umana.
E’ convinta che pace e giustizia camminino insieme e che anche i piccoli Comuni debbano fare la propria parte per far cessare le ingiustizie, creare dialogo e progetti con il resto del mondo tormentato.
lunedì 18 aprile 2011
NAPOLI ABBRACCIA VIK
Ti ho conosciuto solo ora Vittorio, ma sono senza parole per ciò che ho perso. In mezzi a questo mondo perduto, non tutto è perduto e questa è la parte più forte, quella che non muore, quella eterna quella che si replica nei giusti, quella che vincerà. E quel giorno sorriderai!!
BiBi
domenica 17 aprile 2011
sabato 16 aprile 2011
venerdì 15 aprile 2011
E' MORTO UN UOMO DI PACE E VERITA'
Lo ricordiamo con le sue parole:
“Prendi dei gattini, dei teneri micetti e mettili dentro una scatola” mi dice Jamal, chirurgo dell'ospedale Al Shifa, il principale di Gaza, mentre un infermiere pone per terra dinnanzi a noi proprio un paio di scatoloni di cartone, coperti di chiazze di sangue. “Sigilla la scatola, quindi con tutto il tuo peso e la tua forza saltaci sopra sino a quando senti scricchiolare gli ossicini, e l'ultimo miagolio soffocato.” Fisso gli scatoloni attonito, il dottore continua “Cerca ora di immaginare cosa accadrebbe subito dopo la diffusione di una scena del genere, la reazione giustamente sdegnata dell'opinione pubblica mondiale, le denunce delle organizzazioni animaliste…” il dottore continua il suo racconto e io non riesco a spostare un attimo gli occhi da quelle scatole poggiate dinnanzi ai miei piedi. “Israele ha rinchiuso centinaia di civili in una scuola come in una scatola, decine di bambini, e poi la schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quale sono state le reazioni nel mondo? Quasi nulla. Tanto valeva nascere animali, piuttosto che palestinesi, saremmo stati più tutelati.”
A questo punto il dottore si china verso una scatola, e me la scoperchia dinnanzi. Dentro ci sono contenuti gli arti mutilati, braccia e gambe, dal ginocchio in giù o interi femori, amputati ai feriti provenienti dalla scuola delle Nazioni Unite Al Fakhura di Jabalia, più di cinquanta finora le vittime. Fingo una telefonata urgente, mi congedo da Jamal, in realtà mi dirigo verso i servizi igienici, mi piego in due e vomito.
Vittorio è ancora qui, con noi - Oggi appuntamenti in tutta Italia
Venerdì 15 aprile
A Roma appuntamento alle 16.00 al Colosseo.
A Milano appuntamento alle 16.00 a Piazza del Duomo
A Genova presidio permanente dalle ore 10,00 in Via Roma
A Bologna alle 17.30 in piazza Nettuno.
A Brindisi appuntamento alle 16.00 a Piazza Vittoria
A Rimini appuntamento alle 16.00 a Piazza Cavour
A Lecco appuntamento alle 16.00 a Piazza Garibaldi
A Torino alle 16.00 in Piazza Castello angolo via Garibaldi.
A Napoli alle 17 davanti alla Prefettura Via Galileo Ferraris
A Pisa ore 18 Logge dei Banchi sotto il Comune.
A Sassari, ore 17, piazza d'Italia.
A Catania Centro Popolare Experia ore 19.30
Si stanno organizzando manifestazioni anche a Bari,...
Associazione Palestinesi in Italia – Forum Palestina – Freedom Flotilla Italia – Comunità Palestinese di Roma e del Lazio – Unione Sindacale di Base – Unione Democratica Arabo Palestinese – Comitato con la Palestina nel Cuore – Popolo Viola - Comitato per non dimenticare Sabra e Chatila – Radio Città Aperta – Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos (Campi Bisenzio) – Comitato Palestina Bologna – Comitato di Solidarietà con il Popolo Palestinese di Torino - Gruppi di appoggio alla Palestina (Parma) – Collettivo Politico Fanon (Napoli) – Collettivo Autorganizzato Universitario di Napoli – Italia dei Valori – Partito dei Comunisti Italiani – Partito della Rifondazione Comunista – Rete dei Comunisti – Comitato Ricordare la Nakba (Torino) – C.S.O.A. Askatasuna (Torino) – Net Antagonista Torinese – C.S.O.A. Murazzi (Torino) – C.U.A. Torino – Area Antagonista Ska Officina (Napoli) – Coordinamento 2° Policlinico (Napoli) – Coordinamento di Solidarietà con la Palestina (Napoli)
Info: 338-1521278 e 333-5601759
giovedì 14 aprile 2011
mercoledì 13 aprile 2011
...non solo radiazioni!In Francia, il 40% di TUTTA l’acqua consumata in un solo anno viene usata per raffreddare i propri reattori nucleari!
La realtà giapponese è forse anche più grave: un reattore è andato in fusione producendo un inquinamento radioattivo pesantissimo. Le notizie sono frammentarie, e come sempre, non sapremo mai con esattezza l’entità dei danni e soprattutto dei rischi per gli esseri umani.
Certamente il fallout radioattivo, cioè la ricaduta delle particelle radioattive non riguarderà il Sol Levante, ma l’intero pianeta..... Secondo ilChemical and Engineering News, fino al 1977 gli incidenti nucleari statunitensi si aggiravano intorno ai 10.000!
lunedì 11 aprile 2011
L'orrore di Fukushima è tutt'altro che remoto per milioni di inconsapevoli cittadini italiani.
domenica 10 aprile 2011
Torino: presentazione del libro “Il Barone"...(un intrigo greco-siciliano...)
Sabato 16 aprile 2011, presso la libreria PiemonteLibri di Torino (via San Tommaso 18), Andrea Marrone, giornalista e critico letterario, presenterà il libro Il Barone, scritto da Guido Giacovazzi ed edito da Seneca Edizioni.
Il romanzo tratta di un intrigo internazionale di mafia e droga. Personaggio centrale della storia è il barone della cocaina, soprannominato “il grosso” per via della sua stazza, un malavitoso senza scrupoli, ricercato in mezzo mondo dalle autorità elleniche, capace di controllare il traffico e lo spaccio di droga in Grecia. Quando il protagonista si associa a un capomafia siciliano sembra non esserci più limite al suo strapotere economico, che fortunatamente termina grazie alla collaborazione tra la polizia italiana e quella greca, che alla fine assicurano alla giustizia sia i mandanti che gli esecutori.
Con la pubblicazione de Il Barone, l’intento ben riuscito di Guido Giacovazzi è quello di dimostrare con quanto spirito di sacrificio a costo della propria stessa vita, uomini e donne di legge siano in grado di sconfiggere uno dei maggiori cancri della società moderna, la droga. Il libro è infatti dedicato a tutti coloro che la combattono, per una vita migliore, sicuramente più pulita.
Guido Giacovazzi è nato ad Asmara (Eritrea) nel 1934. Terminati gli studi, trova impiego nell’ambito assicurativo, lavoro che gli permette nel corso degli anni di visitare il Kenya, l’Etiopia, il Brasile e la Grecia, dove vive tuttora.
Sabrina Giacovazzi
Indirizzo mail: sgiacov@otenet.gr oppure ggiacov@otenet.gr
Telefono 0030 210 6130197
Cellulare 0030 6932333440
Sonia Alfano presenta il suo primo libro LA ZONA D'OMBRA.
Aspettando Il Gelato nel Piatto 2011 - The International six-day Gelato event
Una iniziativa, organizzata da INformaCIBO, per promuovere il gusto del made in Italy.
per le ricette tricolori del 150° dell'Unità d'Italiahttp://www.informacibo.it/speciali/gelato150/successo.htm
10 aprile 2010, Giornata Mondiale dellOmeopatia
sabato 9 aprile 2011
Appello CGIL agli italiani all'estero in vista del Referendum del 12-13 di giugno 2011
Riteniamo utile far conoscere la posizione della CGIL sulle tematiche oggetto dei Referendum perché sono di interesse globale, quali il tema dell'acqua pubblica bene comune e la delicata materia riferita all'energia nucleare.
Dobbiamo attivare le nostre strutture nel mondo per sensibilizzare i residenti all'estero ed invitarli a partecipare al voto.
Come tutte le scadenze elettorali ci sono degli adempimenti preliminari importanti.
La prima scadenza che vi segnaliamo è quella del 14 di aprile p.v., data entro il quale i cittadini italiani residenti all'estero iscritti all'AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero) possono esercitare l'opzione per il voto in Italia, dandone comunicazione scritta alla rappresentanza diplomatica o consolare operante nella circoscrizione di residenza.
Comunque, per tutti si applica la disciplina del voto all'estero prevista dalla Legge n. 459/'01 e quindi i residenti all'estero potranno altrimenti votare, come già avvenuto, per corrispondenza.
Nei prossimi giorni la CGIL, insieme alla FIEI, definirà una serie di iniziative di informazione sui referendum rivolte agli italiani nel mondo.
Di seguito indichiamo alcuni riferimenti utili per l'invio di email e per la consultazione di materiale via internet.
E-mail:
promotori.referendum@acquabenecomune.org
segreteria@acquabenecomune.org
Web:
http://www.cgil.it
http://www.referendumacqua.it
LEGGI L'APPELLO:
http://www.emigrazione-notizie.org/news.asp?id=8668
venerdì 8 aprile 2011
LIBIA NATO, FUOCO AMICO SU BREGA? TRA CINISMO E NAZISMO:''Non mi scuso. La situazione e' fluida'',risponde Harding!
giovedì 7 aprile 2011
mercoledì 6 aprile 2011
CONTINUAMO COSÌ, A FARCI DEL MALE:se non so' pazzi non li vogliamo!
LA CAMUSSO SCODELLA LA PROPOSTA PER LA NUOVA PATRIMONIALE
UN’ALTRA BELLA SCUSA PER FAR LITIGARE IL POLLAIO PD E PORTARE VOTI AL BANANA…
martedì 5 aprile 2011
“fuori dalle balle”Affidiamo a Nino Frassica il compito di mostrare a Bossi com’è Bossi. Basta che ripeta le sue stupidaggini e ce lo toglieremo ...
lunedì 4 aprile 2011
COSI MALE SI VIVEVA IN LIBIA,PRIMA DELLO ZAMPINO DEMOCRATICO OCCIDENTALE.La testimonianza di un italiano che ci lavorava.
.... il
pane veniva praticamente regalato, 10 uova costavano l'equivalente di 1 euro, 1 kg di pesce
spada cira 5 euro, un litro di benzina circa 10 centesimi di euro; la corrente elettrica era di
fatto gratuita; decine e decine di migliaia di alloggi già costruiti e ancora in costruzione per
garantire una casa a tutti (150-200 m2 ad alloggio); l'acqua potabile portata dal deserto già
in quasi tutte le città con un'opera ciclopica, in via di completamento, chiamata «grande fiume»;
era stata avviata la costruzione della ferrovia ad alta velocità e appaltato il primo lotto tra Bengasi
e il confine egiziano della modernissima autostrada inserita nell'accordo con l'Italia; tutti
erano dotati di cellulari, il costo delle chiamate era irrisorio, la televisione satellitare era
presente sostanzialmente in ogni famiglia e nessun programma era soggetto a oscuramento,
così come internet alla portata di tutti, con ogni sito accessibile, compreso i social
network (Facebook e Twitter), Skype e la comunicazione a mezzo e-mail.
Dalla fine dell'embargo la situazione, anche «democratica», era migliorata tantissimo e il
trend era decisamente positivo: i libici erano liberi di andare all'estero e rientrare a proprio
piacimento e un reddito era sostanzialmente garantito a tutti.
Sono triste e amareggiato al pensiero di come sarò considerato dagli amici libici che ho
lasciato laggiù dopo questa scellerata decisione di stupidissimo interventismo!
Guido Nardo, ingegnere Gruppo Eni
domenica 3 aprile 2011
...Berlusconi va a lezione dai Tunisini....e a Tunisi comprera' l'arena romana...senza dirlo a Bossi!
preghiera a Berlusca da una cittadina di Manduria
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