domenica 18 dicembre 2011
Pedofilia, un male da spezzare In libreria, digitale e non, “La catena interrotta”di Guido Giacovazzi
di Rossella Di Marco
La recente presentazione del libro, “La catena interrotta”, scritto da Guido Giacovazzi, è avvenuta lo scorso fine novembre a Crispiano, una manciata di chilometri da Taranto, proprio in Puglia, dove sono nati i genitori dell’autore. Numerosi gli amici ritrovatisi al Carpe Diem, l’Art Café dove Guido Giacovazzi, insieme al relatore Gino Longo, ha intrattenuto i propri ospiti parlando dell’ultima sua opera letteraria. Una storia, quella de “La catena interrotta”, che racconta la vita di Francesco, precursore di una generazione di omosessuali. Guidato all’estremo da un consumato amante del sesso fra uomini, il protagonista del romanzo, trasmette infatti la passione trasgressiva al figlio minorenne Vincenzo che, a sua volta, la tramanda al nipote Aldo. Lo scenario è incorniciato tra Napoli, Rio de Janeiro, Milano, Londra e Budapest. Nel libro si trova tutto il sesso possibile, lecito o no, ma le parole non toccano mai la volgarità, non la sfiorano neppure. Lo scrittore è, infatti, riuscito ad affrontare un tema particolarmente difficile, per certi versi scabroso e scomodo, senza sconfinare in un linguaggio che possa infastidire il lettore. Al contrario, ha trattato l’argomento con delicatezza, intelligenza e grande sensibilità. Sesso, dunque, con prostitute, tra uomini, per denaro e soprattutto tra padri-padroni e giovani figli maschi. Sesso in famiglia, ma anche fuori da essa, sesso per capire meglio se stessi, ma anche sesso innaturale, all’estremo della perversione. L’atmosfera che si respira, pagina dopo pagina, diviene particolare quando si racconta di pedofilia, della violenza fisica e psicologica di un uomo su un bambino. Di un padre sul figlio, che una volta adulto farà la stessa cosa con il nipote, generazione dopo generazione, in una sorta di iniziazione a una parte del mondo gay, quella attratta dagli adolescenti, come fosse indispensabile e dipendesse da una forza incontenibile il tramandare un marchio a vita sul corpo e sull’anima. Si tratta dell’eredità di un segreto personale, quindi, insieme alla negazione totale della figura femminile. Una catena composta da anelli fatti di usi e soprusi che alla fine verrà però interrotta da Lara, donna decisa e di grande coraggio.
Sempre dalla parte dei giusti, ancora una volta Guido Giacovazzi, con il suo ultimo romanzo, ha scelto di denunciare uno dei mali della società contemporanea, in questo caso quello della pedofilia, che non vuole dire mondo omosessuale, ma significa violenza fisica e psichica sui bambini, un vero trauma per chi non è in grado di potersi difendere e ribellare. Con “Il Barone”, il libro precedente, l’autore ha, invece, affrontato l’inarrestabile problema della droga e di ciò che di brutale e illegale gira intorno a essa. A breve, poi, uscirà “Racconti Africani” dove si respirano gli anni bui del regime del sanguinario dittatore Menghistu, detto Negus Rosso.
L’AUTORE, I SUOI LIBRI
Guido Giacovazzi è nato ad Asmara (Eritrea) nel 1934 da famiglia pugliese. Dal 1980 vive in Grecia, dove ha iniziato a scrivere libri. Nel 2000 ha pubblicato “Tre Generazioni nel Corno d’Africa”, saggio storico che narra le vicissitudini della sua famiglia trasferitasi in Eritrea e in Etiopia. Lo scorso aprile, in occasione del Salone del Libro di Torino, ha presentato “Il Barone”, romanzo che racconta di un intrigo internazionale di mafia e droga. Recentemente è uscita l’ultima sua fatica letteraria, “La catena interrotta”, che affronta il problema della pedofilia. Con “Racconti d’Africa” di prossima pubblicazione, Guido Giacovazzi, rivisita, invece, l'Etiopia dell'epoca dell'effimero Impero dell'A.O. I. e quella del "dopo Menghistu", militare politico condannato a morte per i crimini perpetuati durante il suo regime. Le opere di Guido Giacovazzi si possono acquistare presso le librerie oppure tramite Abel Books (www.abelbooks.net), Casa editrice di libri in formato ebook .
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