![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjry7kCyf7XQ9poI4szN1-nWJUE9MHXwq6lThCfVOCgqfbGErvghY2dUk0yuac7JcMRi_iyOJgl4KSqSzJIQ3qxT7FxeU-e22jPxq4WE62Re7LWl9wmppw101zwBz8esljUQdFI399Zz6o/s320/antonio-gramsci-voglio-che-ogni-mattino-sia-p-L-OiJ-Xv.jpeg)
Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc.
Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore...
Nessun commento:
Posta un commento