Il muro della vergogna
Banja Luka - Cinquant'anni di dittatura e vent'anni di sottomissione. Questa è la storia di un popolo che non dimenticherà le lunghe file dinanzi alle porte delle ambasciate, quelle lunghe attese, le garanzie, i documenti, gli appuntamenti. Solo ricordare quei momenti mette i brividi. Oggi cade questo muro invisibile di Schengen, il muro della vergogna. Per lui sono morte centinaia di persone su un gommone, tanti di loro sono diventati criminali ma non per scelta, "per burocrazia". Ebbene, tra pochi giorni i grandi funzionari delle ambasciate non avranno più una moneta di scambio. I piantoni non avranno più le cene gratis e non saranno più nessuno: semplici 'apri la porta e chiudi la porta'. Il mio pensiero va a chi ha affrontato un viaggio clandestinamente, e ha pagato tanti soldi per un passaggio, affrontando onde per essere poi gettato in mare. Il mio pensiero va a chi è stato derubato dai tassisti per incontrare un fratello, un padre o una madre che stava morendo in ospedale, in fondo ad un corridoio. Il mio pensiero va a quella gente che non è riuscita a curarsi in Europa ed è morta. M.A.
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