“Questo referendum costituisce un punto di non ritorno per le regole elettorali all’estero”.
Lo dichiarano in una nota congiunta a seguito del risultato referendario di ieri Niccolò Rinaldi, responsabile Italiani nel mondo Italia dei Valori, Eugenio Marino, responsabile Italiani nel mondo Partito Democratico, Guglielmo Zanetta, responsabile Italiani nel mondo SEL e Luca Cefisi, responsabile Italiani nel mondo PSI.
“Tra assenza di informazione, schede elettorali non recapitate e quesiti cambiati a urne aperte - spiegano i responsabili italiani nel mondo - si è palesato il venir meno la certezza del diritto, l’assoluta inadeguatezza di questo Governo e la necessità di una revisione e messa in sicurezza delle regole per il voto all’estero che valorizzino il senso civico dei nostri connazionali nel mondo ed evitino ogni discriminazione”.
“Gli italiani all’estero, – continua la nota – nonostante le mille difficoltà organizzative e in presenza di un vero pasticcio istituzionale, hanno contribuito allo straordinario successo referendario. Sebbene il tasso dei cittadini italiani votanti all’estero – prosegue – sia tra i più alti registrati per un referendum tra gli italiani all’estero dal 2003 a oggi, è di gran lunga più basso della percentuale italiana, con forti differenze paese per paese, anche a causa di un’assenza di omogeneità nell’organizzazione”. “Per questo PD, IDV, SEL e SPI – concludono i relativi responsabili – promuoveranno una iniziativa, fin dai prossimi giorni, insieme alle altre forze del centrosinistra per non disperdere il patrimonio delle denunce degli italiani all’estero che hanno testimoniato l’impossibilità di votare affinché se ne faccia tesoro per opportune modifiche legislative”.
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